Speciale Workshop

Elenco ammessi per il 2° Workshop del Giornalismo

Il giornalismo che verrà

La commissione giudicatrice ha selezionato i 30 candidati ammessi alla seconda edizione del workshop internazionale di giornalismo, “Il giornalismo che verrà”, organizzato dalla Fondazione Domenico Sanfilippo editore e dal Sicilian Post in collaborazione con la Scuola Superiore di Catania e il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Il workshop si terrà a Catania, a Villa San Saverio (sede della Scuola Superiore di Catania) e presso il Monastero dei Benedettini (sede del DISUM) nei giorni 10-14 ottobre 2019.

Il giornalismo che verrà - La Sicilia

«Quattro giorni intensi e inattesi». Così, Paola, dottoranda alla Normale di Pisa, descrive il Workshop nazionale di giornalismo tenutosi a Catania dal 27 al 30 settembre. Il laboratorio ha visto 30 giovani, provenienti da sette atenei italiani, dialogare e lavorare proficuamente con direttori di giornali e inviati di testate nazionali, con fotoreporter e con giornalisti impegnati nel “desk”.

Così i giornali ritornano utili - La Sicilia

A giudicare dal numero (quasi un centinaio) di domande di partecipazione al Workshop nazionale di giornalismo che si terrà a Catania a fine mese si direbbe che i giovani siano ancora affascinati dal mondo dell’informazione.
    Siamo noi giornalisti, forse, ad avere perso il gusto per la nostra professione, incapaci di stare al passo con la realtà, che sembra correre più veloce delle nostre analisi, e dubbiosi sull’utilità del nostro lavoro.
    La crisi del giornalismo, prima che nel calo della diffusione delle copie o dei ricavi pubblicitari, va ricercata in una pigrizia che impedisce agli operatori della comunicazione di raccontare i fatti per esperienza diretta, di tuffarsi nel pozzo della realtà per scandagliare ciò che c’è al fondo...

Sia­mo la ge­ne­ra­zio­ne del­le pro­mes­se ne­ga­te: cosa si­gni­fi­ca “re­si­ste­re” per un gio­va­ne oggi?

GIORGIO ROMEO
Direttore Sicilian Post

Le ul­ti­me ri­le­va­zio­ni Istat ci di­co­no che in Ita­lia è in au­men­to il nu­me­ro di co­lo­ro che non cer­ca­no più la­vo­ro. Cosa pos­so­no fare i ra­gaz­zi ol­tre a “strin­ge­re i den­ti” in una so­cie­tà che sem­bra ave­re spa­zio solo per crea­ti­vi e im­pren­di­to­ri di se stes­si?