ANSA - Editoria: Una forza di vita,diario di Salafia con La Sicilia

Editoria: Una forza di vita,diario di Salafia con La Sicilia

Laura colpita da proiettile vagante all'uscita dell'università

 

   (ANSA) - CATANIA, 11 DIC - S'intitola "Una forza di vita" il volume di Laura Salafia stampato da Domenico Sanfilippo editore, che verrà distribuito a partire da mercoledì in abbinamento con il quotidiano La Sicilia. Il volume, che contiene una prefazione del giornalista Giuseppe Di Fazio e una postfazione di Maria Cecilia La Mela, monaca benedettina di clausura, è un diario pubblico di Laura Salafia, la giovane di Sortino colpita il primo luglio 2010 da una pallottola vagante alla fine di un esame universitario e ridotta da quel momento a vivere da tetraplegica.

   Laura, dal dicembre 2011, ha avviato una collaborazione con il quotidiano La Sicilia, tenendo una rubrica in cui, per tutti questi anni, ha raccontato di sé e giudicato gli avvenimenti nazionali e internazionali che più la colpivano. Dalle pagine del libro traspare una testimonianza di speranza e di coraggio che contagia chi legge e offre  un motivo per non cadere nel pessimismo sulle sorti della nostra società.

    La storia che Laura racconta è connotata da tanti incontri, in cui si documenta la straordinaria esperienza dell'autrice. Tre, in particolare, colpiscono. Anzitutto una suora benedettina di clausura (suor Cecilia, che firma la postfazione), con cui Laura ha intessuto  una bella amicizia. Quindi un ergastolano che, commosso dalla vicenda della giovane ridotta tetraplegica da una sparatoria fra balordi, ha tenuto una corrispondenza epistolare con lei e, in forza di questo dialogo a distanza, ha ripreso a studiare e ha conseguito il diploma di maturità. Infine, Laura ha incontrato e, poi, "adottato" un gruppo di bambini di un quartiere popolare degradato di Catania, per i quali ha organizzato in varie circostanze gite e momenti di convivenza.

  Colpisce, al termine della lettura, come una giovane tetraplegica inchiodata a letto da più di 6 anni sia in grado di testimoniare una letizia e una forza di vita straordinarie,  e di creare in chiunque l'abbia accostata una riconciliazione con la propria umanità. (ANSA).