La Nostra storia il nostro futuro

La nostra vita è dominata dagli algoritmi e accompagnata dall’intelligenza artificiale, che ci hanno fatto sognare mondi nuovi. Ma il tempo di paura e disagio che stiamo vivendo a causa di un virus ci ricorda che possiamo trovare la forza di resistere ai pericoli e di sperare nel futuro solo se siamo consapevoli delle nostre radici.

Dal 1945 in poi l’Italia ha vissuto, con sacrifici enormi dei suoi cittadini, gli anni della grande ricostruzione civile, sociale e materiale del Paese. Questo cammino non è stato sempre lineare, ci sono stati alti e bassi, ma mai ha avuto l'ultima parola la tentazione di arrendersi. Così l’Italia è uscita dalla miseria, assistendo al boom economico; ha sperimentato, con la nascita della televisione, una nuova mentalità improntata al consumismo. Ha vissuto gli anni amari e tragici del terrorismo, riuscendo però a superare la cultura dell’odio e ritrovando nuova coesione sociale. Poi, in epoca recente, ha sperimentato i momenti della nuova crisi: prima quella economica, poi quella sanitaria e sociale. E, dentro la Grande Storia, il nostro Paese ha registrato tante piccole storie quotidiane che ne hanno puntellato la vita. Come quelle dei numerosi piccoli eroi quotidiani, presto dimenticati: vedi i giovani volontari accorsi a Firenze per l’alluvione del 1966, o i volontari del terremoto del Belice del 1968, e, in questi mesi, i medici, gli infermieri, gli insegnanti, i volontari che si sono presi cura dei più fragili maggiormente esposti agli effetti del Covid e della crisi sociale. Ma ha conosciuto anche le storie di tanti seminatori di odio, violenza e morte, come “i mostri” che hanno popolato la cronaca nera, i boss della mafia stragista o i terroristi degli anni Settanta.

Questa Grande e Piccola Storia non sempre riusciamo a leggerla sui libri. Spesso è troppo vicina a noi perché possa entrare nei manuali su cui studiano le nuove generazioni. Eppure oggi abbiamo, grazie alla tecnologia, un’opportunità straordinaria: con un semplice clic possiamo far riemergere dall’oblio episodi dimenticati del nostro passato o scoprire come i contemporanei li hanno vissuti o raccontati.

La digitalizzazione dell’Archivio Storico del quotidiano “La Sicilia” permette questo piccolo miracolo: ci consente di accedere a 75 anni di storia contemporanea attraverso il racconto delle firme del giornale, a volte note al grande pubblico (come, per citarne alcune, Candido Cannavò, Nino Milazzo, Livio Messina, Alfio Russo, Renzo Di Stefano, Giuseppe Fava, Tony Zermo, Domenico Tempio) a volte assurte alla notorietà solo per uno scoop, come Enzo Asciolla.

Per il 75° anniversario de “La Sicilia” abbiamo lavorato con l’aiuto di un gruppo qualificato di giovani professionisti (ingegneri, architetti, fotografi, studiosi di storia, grafici e giornalisti) alla creazione di una grande mostra che ricordasse l’evento. Ma a lavoro ultimato e alla vigilia dell’inaugurazione, a marzo di quest’anno, abbiamo dovuto rinviare l’esposizione per rispettare le direttive in materia di lotta al Covid. L’appuntamento, però, è solo rinviato, di un anno (speriamo).

Possiamo offrire, comunque, ai lettori un'anteprima delle scoperte che abbiamo fatto – e di cui essi stessi possono diventare protagonisti – indagando nell’archivio storico digitale de “La Sicilia”. A mo’ di esempio, nelle pagine che seguono prenderemo in esame solo alcuni fatti accaduti nel mese di ottobre fra il 1945 e il 1995.

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Giuseppe Di Fazio